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Perché l’Ankara, Wax è un tessuto africano?

Sicuramente avrai già sentito parlare del tessuto Wax chiamato anche cera olandese, o propriamente anche Ankara o Kitenge in Africa orientale.

Ankara Wax Kitenge

Ma perché cera olandese se è un tessuto africano?

Appunto, in questo articolo scoprirai le origini del tessuto Ankara, il metodo di produzione e dove potrai acquistare questo coloratissimo tessuto.

La storia del tessuto Ankara (Wax)

Prima dell’arrivo della cera olandese esistevano già tessuti antichissimi

È fuorviante credere che la cera (wax) hollandais sia l’unico tessuto indossato dagli africani, quando esistono tessuti africani tradizionali antichissimi come il Bogolan fabbricato dai tessitori in Mali , o il tessuto Adinkra del Ghana, oppure il tessuto KpoKpo in Sierra Leone ecc..

Piramidi Nubiane

L’ industria tessile africana è molto antica e risale a quando gli antichi egizi iniziarono a coltivare e a tessere il lino. Inoltre, piramidi, sculture e geroglifici mostrano chiaramente tutti gli egiziani vestiti.

Anche i loro vicini a sud, i Nubiani, avevano una fiorente industria tessile, come si può vedere nelle immagini sulle piramidi di Meroë, e le immagini della grande regina Amanishakheto, così come quelle del faraone Piye.

Più tardi, mentre diverse civiltà fiorivano in tutta l’Africa, il cotone divenne un tessuto più comunemente usato. Oggi, abbiamo prove per confermare che prima del cotone alcuni popoli come i Pigmei in Congo e i in Uganda usassero la corteccia degli alberi per fabbricare tessuti.

Inoltre non scordiamoci che gran parte dei tessuti tradizionali africani prima di essere realizzati in cotone venivano realizzati con la rafia, alcuni tutt’ora.

La nascita del Wax

Dopo una lunga battaglia nel 1816, contro gli inglesi, gli olandesi riconquistano Giava – Indonesia

Questo convinse l’industria olandese a intraprendere una guerra commerciale e a creare una nuova stoffa dal gusto asiatico che sedurrà le popolazioni africane.

Gli olandesi, si adoperarono per fare concorrenza alla produzione artigianale dei batik, riprendendo lo stile giavese, disegni delicatamente tracciati a mano, ben visibili sul davanti e sul rovescio grazie la tecnica a riserva con cera calda.

Le élite locali apprezzano la qualità di queste stoffe, tuttavia, intorno al 1850 l’azienda Prévinaire-HKM decide di lanciarsi nella fabbricazione di un *batik industriale chiamato Wax.

*Il batik prende il nome da una particolare tecnica di tintura detta “a riserva”, che si ottiene impermeabilizzando con cera o altri materiali una parte della superficie da tingere, per poi applicare diversi colori sulle sagome rimaste del colore originale, e ottenere così la fantasia voluta.

Batik

Questo tessuto wax non riuscirà purtroppo ad imporsi a Giava, Indonesia, per ragioni sia estetiche che economiche.

Le ragioni estetiche erano che non piaceva l’effetto venato dato dalle infiltrazioni della tinta nelle screpolatura della cera.

Mentre le ragioni economiche erano date dal prezzo, gli artigiani giavesi aumentano la loro produttività applicando la cera non più con una penna di bambù ma con stampi a lamelle di rame, mentre le vantaggiose tariffe sui prodotti olandesi vengono sospese dal 1872.

A questo punto l’Olanda è costretta a cercare un altro mercato dove poter vendere il tessuto wax.

vlisco

Fu proprio allora che i missionari raccontarono all’olandese Ebenezer Brown Fleming (1853-1912) che settecento soldati africani erano rientrati nella Costa d’Oro da Giava con dei batik che suscitarono molto entusiasmo.

E paradossalmente furono proprio le venature create dalle infiltrazioni della tinta – ovvero ciò che non piaceva agli indonesiani – ad averli conquistati.

Vista la richiesta, Brown Fleming coglie questa opportunità: nel 1893 consegna in Costa d’Oro il primissimo carico di batik olandesi industriali.

Di fronte all’enorme successo, l’HKM concede l’esclusiva dei suoi disegni a Brown Fleming che mette in moto un’importante rete di agenti in contatto con le popolazioni africane

⇒ Ti consiglio di guardare il documentario Wax Print, questo è il trailer! Clicca qui.

Vilsco, l’unico produttore di Wax in Europa

L’industria tessile olandese non fu solo la prima produttrice storica del tessuto ma attualmente, con Vlisco, è anche la sola produttrice in Europa.

Il pioniere P.F. van Vlissingen, detto Vlisco fondò l’aziende omonima nel 1846 e nel 1918 Vlisco acquisisce i disegni della HKM appena sciolta.

Dal 2007 l’azienda ha iniziato a dare nomi alle stoffe, e ancora oggi lo stesso tessuto può avere nomi e significati diversi a seconda di chi lo porta e in quale area geografica è più venduto.

Vlisco ha anche aperto un blog sul suo sito per raccogliere le interpretazioni e le denominazioni che i suoi tessuti hanno avuto nel corso del tempo.

Nel 2010 Vlisco è stata comprata per 151 milioni di dollari da Actis, un fondo di investimento londinese; da allora è diventato un marchio di moda che crea le proprie collezioni e non soltanto una fabbrica che produce tessuti.

Insomma una storia che dura da ben 170 anni!

Ora ti starai chiedendo se è giusto considerare questo tessuto un tessuto africano, sappi che per me la risposta è molto semplice e la trovi nel titolo del prossimo capitolo.

Il Wax è un tessuto africano. Punto.

Questa è la mia risposta.

Semplice no? No? Beh allora lascia che ti faccia un esempio, anzi una domanda.

Hai mai pensato di mangiare un piatto di spaghetti stai in realtà mangiando un piatto arabo?

La sai la storia sulle origini degli spaghetti? Beh come non potresti…

Fin da piccola mi è stato detto che gli spaghetti sono in realtà cinesi, da poco ho appreso che il grande Marco Polo, l’esploratore italiano, prima di rientrare a Venezia fu ospitato da un mercante turco che gli offrì un piatto locale, gli spaghetti con i gamberi. Marco Polo ne rimase talmente colpito da diffondere la ricetta in tutta Italia.

Secondo un’altra teoria cospiratoria la storia di Marco Polo fu inventata per rendere gli spaghetti un piatto più internazionale… va beh.

Ora per quanto mi riguarda il primo piatto di spaghetti potrebbe anche essere stato fatto a Timbuktu… ma questo non cambierà mai il fatto che gli spaghetti sono e sempre saranno associati alla cucina e alla cultura italiana.

Per questo mi pare abbastanza insensato dubitare del fatto che il Wax sia africano.

Per quanto le sue origini non siano africane ma olandesi indonesiane o cinesi o quello che ti pare. Il tessuto Ankara è riconosciuto da tutto il mondo come tessuto africano.

Prova a convincere le persone che gli spaghetti siano arabi, l’hamburger tedesco e l’Ankara olandese. Auguri! Ne avrai bisogno…

Ovviamente scherzo ma se lo farai veramente scrivimi com’è andata nei commenti, sono curiosa.

Sosteniamo il Made in Africa

Made in Africa

Se proprio non ti va il fatto che l’Ankara non sia al 100% africano fin dai tempi di Matusalemme, puoi sempre scegliere di sostenere le altre produzioni di tessuti tradizionali africani, vedi Tessuti africani: la mini guida

Inoltre boicottare l’Ankara significa mettere a rischio aziende che si trovano fisicamente in Africa e con dipendenti africani, queste aziende hanno bisogno di sostegno attraverso un consumo più forte, non certo di essere boicottate!

Prima degli anni ’60 la maggior parte del tessuto africano di cera venduto nell’Africa occidentale e centrale veniva fabbricato in Europa.

Ankara wax

Oggi l’Africa ospita la produzione di stampe in cera di alta qualità. produttori di tutta l’Africa comprendono ABC Wax, Woodin, Uniwax, Akosombo Textiles Limited (ATL) e GTP (Ghana Textiles Printing Company); questi ultimi tre fanno parte del gruppo Vlisco.

Perché mai rinnegare qualcosa che ormai fa parte della cultura africana da più di due secoli?

Per concludere siamo qui per valorizzare la cultura africana e siamo fermamente convinti che il tessuto Ankara ne faccia parte.

Se la pensi come me scopri come viene fatto il Wax.

Come viene fatto l’Ankara?

Ankara Wax

Come abbiamo già visto il metodo usato per produrre i tessuti Wax è molto simile al Batik il metodo che viene utilizzato per la produzione dei tessuti indonesiani.

⇒ Se non ti va di leggere ti consiglio di guardare questo video: Christian Dior incontra il sapere africano. Clicca qui.

Le 6 fasi di produzione:
  1. Desing
  2. Stampa a cera
  3. Immersione
  4. Colorazione
  5. Rifinitura
Design

Le stampe sono progettate su un computer. Ogni disegno di stampa viene solitamente prodotto in diverse colorazioni.

Stampa a cera

Il disegno è inciso su una coppia di rulli di rame prima di essere stampato su entrambi i lati del tessuto utilizzando cera fusa sciolta. La cera utilizzata è un prodotto naturale che proviene dalla resina degli alberi.

Immersione

Il tessuto viene quindi immerso in un bagno di tintura indaco dove le parti esposte del tessuto vengono tinte e le parti ricoperte di resina resistono. Questo processo può anche causare fessure sottili nella cera, che possono consentire alle piccole quantità di tintura di filtrare sul tessuto.

Ankara Wax Vlisco produzione
Colorazione

Le macchine da stampa industriali vengono utilizzate per aggiungere colori al design prima e/o dopo che la cera viene rimossa dal tessuto. A volte parte del disegno è intagliata a mano e applicata al tessuto a mano. Questo processo di colorazione è la chiave per produrre i colori distintivi e brillanti che contraddistinguono lo Wax 

Il panno viene quindi lavato per rimuovere tutti i piccoli residui di cera e coloranti in eccesso.

Rifinitura

Ci sono diversi tipi di rifiniture che vengono applicate al tessuto a seconda del risultato desiderato. Il tessuto può a volte sembrare lucido, ma dovrebbe scomparire dopo il primo lavaggio iniziale. Alcuni tessuti sono più costosi a causa del tipo di rifinitura utilizzato alla fine del processo di produzione.

Le fasi di produzione sono abbastanza tecniche passiamo subito al lato pratico!

Dove posso acquistare il tessuto Wax?

Ankara Wax Kitenge

Se questo articolo ti è stato utile in qualsiasi modo ti prego di farmelo sapere nei commenti nel caso contrario a maggior ragione lasciami un commento.

Il tessuto Ankara è uno dei tessuti africani più reperibili quindi se hai una passione per tutto ciò che riguarda il mondo afro sicuramente avrai avuto l’occasione di trovarlo.

Per questo mi permetto di metterti in guardia sul numero crescente di contraffazioni del tessuto Ankara, potrebbe interessarti questo mio articolo: Tessuti wax dove acquistare? Ecco i brand più famosi

L’altro mio consiglio è di fare visita ad Ujamaa Family lo dico onestamente è un mio progetto personale, mi sembrava davvero (…e mi sembra ancora) un’ottima idea creare un negozio online per tutti gli appassionati e per tutti i venditori di prodotti afro e Made in Africa.

Ricapitoliamo…

Ankara Wax Kitenge

Ho scritto un sacco di cose, ricapitoliamo un attimo, l’Ankara è:

  • Comunemente chiamato e conosciuto anche come Wax Holland, “stampa africana”
  • Un tessuto di cotone cerato dai motivi particolarmente vivaci
  • Davvero versatile con cui è possibile realizzare moltissimi articoli dall’abbigliamento agli accessori
  • Africano nonostante le sue origini

Conclusioni

Grazie per aver letto questo articolo! Se hai bisogno di ulteriori informazioni ricordati che puoi sempre porre le domande qui nei commenti.

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4 commenti su “Perché l’Ankara, Wax è un tessuto africano?”

  1. Ho conosciuto questi tessuti ben 50 anni fa quando mio padre, che lavorava in Angola e poi in Costa dAvorio ne portò a casa una valigia piena per noi, donne di casa. Ne facemmo abiti stupendi, copricostume,borse e altro.sarei felice di poterli trovare qui in Italia.molto utile e interessante l’articolo.Grazie

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