Non esiste un unico piatto che rappresenti l’ampia cucina keniana. Ogni gruppo etnico ha i propri cibi autoctoni.
Nella cucina delle comunità costiere è molto presente il pesce così come i frutti di mare. Nelle zone semi-aride come il Turkana, gli alimenti a base di sorgo sono gli alimenti più comuni. In genere i cereali sono un alimento base per i gruppi che coltivano cereali (ad es. Kikuyu, Embu, Meru, Kisii, ecc.).
Man mano che ci si sposta verso la città, i cibi consumati dalle famiglie lavoratrici variano a seconda delle preferenze e dell’etnia. Il riso, lo stufato e alcuni cibi e bevande di origine indiana come il chapati e il chai sono più comuni nelle aree urbane del Paese.
Indice
Piatti tipici
I piatti comuni della cucina keniana sono ugali, sukuma wiki e nyama choma.
Tra i Luhya che risiedono nella regione occidentale del paese, l’ingokho (pollo) con ugali (polenta) è uno dei piatti preferiti. Oltre a questi cibi, ci sono altri piatti come tsisaka, miroo, managu ecc…
Nella Rift Valley, i Kalenjin producono da tempo il mursik, latte fermentato che solitamente viene consumato con ugali. Inoltre tra i Kikuyu del Kenya centrale si mangiano molti tuberi, tra cui ngwaci (patate dolci), ikwa (igname) e mianga (manioca), oltre a legumi come i fagioli.
Tra i Luo che risiedono nella regione occidentale intorno al Lago Vittoria, i piatti comuni sono ugali e rech (pesce), così come gweno (pollo), aliya “(carne essiccata al sole), onyoso (tipo di formica), dede (cavallette) e verdure verdi; sono tutti consumati con ugali.
Ugali
Ugali, è un piatto della cucina keniana a base di farina di mais e acqua, simile alla polenta e al fufu. Viene cotto in acqua bollente o latte fino a quando prende consistenza. Nel 2017 il piatto è stato inserito nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO.
La parola ugali è un termine della lingua swahili, è ampiamente conosciuto come nsima o sima nelle lingue del Malawi.
La sima talvolta è composta da altre farine, come quella di miglio o di sorgo, mentre altre volte viene mescolata con farina di manioca.
In alcune parti del Kenya, il piatto ha anche il nome di nguna o donee, ngima (kikuyu, kamba)
Sukuma wiki
In Tanzania, Kenya, Uganda e in molte parti dell’Africa orientale, i cavoli cappuccio sono meglio conosciuti con il loro nome swahili, sukuma. La traduzione letterale della frase “sukuma wiki” è “spingere la settimana” o “allungare la settimana” poiché è un ortaggio accessibile e disponibile tutto l’anno in questa regione.
Nell’Africa orientale, il sukuma tagliato a fette sottili è l’accompagnamento principale di un piatto popolare noto come Ugali (a volte chiamato anche sima, ngima o posho), piatto a base di farina di mais
Nyama choma
Il nyama choma è una specialità della cucina keniana a base di carne di capra alla griglia. La carne grigliata è molto apprezzata in Kenya dove è considerata un piatto nazionale così come in Tanzania e in Uganda.
L’espressione nyama choma significa “carne alla griglia” in kiswahili. In Kenya si preferisce la carne di capra, ma si usa anche la carne di manzo.
Per l’autentico nyama choma, basta aggiungere sale e pepe, ma alcune persone lo fanno prima marinare in una miscela di cipolle, aglio e zenzero macinato, con un po’ di peperoncino e succo di limone.
I contorni sono vari, ma i più classici sono l’insalata kachumbari e la polenta ugali.
Sambusa
Un samosa è un fagottino fritto o al forno ripieno di carne macinata, a volte anche di verdure e/o legumi. Può assumere forme diverse, comprese quelle triangolari, a cono o a mezzaluna, a seconda della regione. I samosa sono un antipasto o uno spuntino popolare nelle cucine dell’Asia meridionale, del Medio Oriente, dell’Asia centrale e dell’Africa orientale e delle loro diaspore.
Il piatto samosa è di origine centroasiatica, ‘samosa‘ è una parola in lingua hindi. Nei libri di ricette di cucina araba del X-XIII secolo, il piatto viene descritto con i nomi sanbusak, sanbusaq e sanbusaj, tutti derivati dalla parola persiana sanbosag. In Sud Africa il nome del piatto è samoosa mentre nell’Africa orientale sambusa.
I samosa sono un piatto popolare in Tanzania, Kenya e Uganda. Così anche nei paesi del Corno d’Africa come Gibuti, Somalia e Somaliland, dove sono conosciuti come sambuus. In genere sono realizzati con un impasto di farina e acqua, steso sottile come una sfoglia e ripieni di carne macinata. Possano essere consumati in qualsiasi momento dell’anno, sia per occasioni speciali e sia come spuntino quotidiano.
Chapati
Il chapati è un pane azzimo tipico della cucina indiana, diffuso in gran parte dell’Asia meridionale, in alcune aree del Medio Oriente, nelle isole dei Caraibi e in diversi paesi dell’Africa orientale.
Pilau
Pilau (oppure Pilaf) è un piatto di riso, la ricetta di solito prevede l’aggiunta di spezie e altri ingredienti come verdure e/o carne. La cottura avviene in brodo o acqua impiegando qualche tecnica per ottenere chicchi cotti e ben sgranati,
Il riso Pilau è molto popolare anche in Kenya, Tanzania (in particolare a Zanzibar) e Uganda, la cucina dell’Africa orientale spesso trae le sue radici dalla cucina indiana.
Mukimo
Mukimo, mokimo o irio è un piatto della cucina keniana a base di patate e verdure verdi schiacciate. Può includere anche mais, piselli e fagioli. Il mukimo viene servito principalmente come accompagnamento per lo stufato a base di carne e il nyama choma (carne alla griglia). Sebbene sia un piatto originario della parte centrale del Kenya, oggi è consumato in varie comunità del Kenya.
Kachumbari
Kachumbari è un’ insalata composta da pomodori, cipolle e peperoncini. Esistono molte variazioni del piatto e si possono trovare in molti pasi dell’Africa orientale come Kenya, Tanzania, Ruanda, Uganda, Burundi, Malawi e nei paesi dell’Africa centrale come il Congo.
La parola swahili kachumbari ha origine dalla parola indiana cachumber, un piatto simile composto da pomodori freschi tritati, cetrioli, cipolle, succo di limone e, talvolta, peperoncino.
Nell’Africa orientale e centrale Kachumbari è usato soprattutto come contorno al pasto principale. In Kenya è servito come condimento con pilau (pilaf), mukimo, o un pasto a base di nyama choma (carne alla griglia) e ugali.
Bhajia
Bhajia è uno spuntino dell’Africa orientale, apprezzato soprattutto in Kenya e Tanzania. È un piatto di origine indiana molto popolare anche in Pakistan, Scozia e Trinidad e Tobago.
È fatto con verdure piccanti, solitamente in Kenya e Tanzania si tratta di patate tagliate a fettine sottili, immerse in una pastella di farina di ceci, spezie ed erbe aromatiche. La cottura avviene nell’olio bollente dove vengono fritte fino a renderle croccanti.
Mandazi
Mandazi (in swahili: Mandazi, Maandazi ), è un piatto popolare nella Regione dei Grandi Laghi africani.
I mandazi sono frittelle simili ai buffloaf (o boflot) del Ghana o ai puff puff della Nigeria. In genere sono fatti di farina, lievito, uova, latte e zucchero. Spesso sono di forma triangolare (simile ai samosa), rotondi oppure ovali.
Di norma, i mandazi vengono preparati al mattino o la sera prima, consumati a colazione, con masala chai (tè nero aromatizzato unito al latte), oppure vengono mangiati da soli come snack.
Mabuyu
Mabuyu è un dolce molto popolare sulla costa del Kenya soprattutto a Mombasa. Si tratta di caramelle a base di frutti di baobab, addolciti con uno sciroppo rosso. Esistono diversi tipi di Mabuyu, possono essere aromatizzati con diverse essenze e insaporiti con diverse spezie.
Salsa Pilipili ya kukaanga
Pilipili ya kukaanga è una salsa al peperoncino. Viene utilizzata molto nella cucina keniana, soprattutto nelle città sulla costa come Mombasa, Lamu, Diani, per accompagnare alcuni piatti come Pilau, biryani, mahamri/maandazi, samosa e Zanzibar pizza.
Questa non è l’unica salsa africana a base di Pilipili, ce ne sono molte altre, guarda anche la ricetta della salsa piccante a base di mango Pilipili ya maemba e la salsa sudafricana Peri Peri.
Bevande
Mursik
Mursik è una bevanda tradizionale a base latte fermentato del popolo Kalenjin del Kenya. Può essere prodotta con latte di mucca o di capra e poi fatto fermentare in una zucca nota come sotet.
La zucca è rivestita di fuliggine di alberi specifici, come la senna africana, che aggiungono sapore al latte fermentato. Si consuma normalmente con la polenta ugali o da solo e si serve a temperatura ambiente o freddo.
Birra Tusker
La Tusker è la birra nazionale del Kenya. Nello specifico si tratta di una lager chiara al 4,2% di ABV. Lo slogan della birra “Bia yangu, Nchi yangu” significa “La mia birra, il mio paese” in Kiswahili.
Urwagwa
La birra alla banana è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione di purè di banane. Come agenti lievitanti si aggiungono farina di sorgo, miglio o mais.
In Uganda, la birra alla banana è conosciuta come mubisi, nella Repubblica Democratica del Congo come Kasiksi, in Kenya come urwaga e in Ruanda e Burundi come urwagwa.
In Tanzania la birra alla banana prodotta in modo tradizionale è chiamata mbege.
La birra alla banana può anche essere trovata sotto i nomi kasiksi, nokrars, rwabitoke, urwedensiya, urwarimu e milinda kaki.
Chai
Il chai masala è un tè speziato originario dell’Asia meridionale molto popolare anche nell’Africa orientale, nella costa swahili, dove somali, keniani e tanzaniani hanno creato la loro ricetta utilizzando diverse quantità e tipi di spezie.
Il chapati è un pane azzimo tipico della cucina indiana, diffuso in gran parte dell’Asia meridionale, in alcune aree del Medio Oriente, nelle isole dei Caraibi e in diversi paesi dell’Africa orientale.
Conclusioni
Grazie per aver letto l’articolo, condividilo se pensi ti sia stato utile, spero che alcune di queste informazioni ti potranno aiutare a replicare la ricetta facilmente.
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