Scopri i marchi dei tessuti wax africani e sostieni il Made in Africa. Ecco alcuni brand africani che puoi trovare in commercio.
In questo articolo puoi trovare anche una breve introduzione riguardo a quando e come il tessuto wax arrivò in Africa e il ruolo dell’imprenditore Ebenezer Brown Fleming.
Il nostro racconto inizia nel continente africano dopo che l’azienda Prévinaire-HKM decise di lanciare nel mercato indonesiano, la prima produzione di un batik industriale, il Wax.
Purtroppo gli forzi dell’azienda servirono a poco contro le tariffe doganali indonesiane, inoltre la qualità e i design di questi nuovi batik industriali non convinsero particolarmente la popolazione indonesiana.
Fermati qui, se non conosci ancora questa parte della storia ti consiglio di tornare dopo aver letto l’articolo tessuti wax cosa sono; poiché il nostro racconto inizia quando le aziende europee realizzarono di non poter vendere i loro tessuti wax in Asia e di aver bisogno di un nuovo mercato.
Indice
Storia africana dei tessuti wax
Nel XIX secolo Ebenezer Brown Fleming, un imprenditore inglese, diede il via al commercio dei tessuti wax nell’Africa Occidentale.
Dopo aver saputo che alcuni soldati africani avevano fatto ritorno in Costa d’oro (Ghana), con alcuni batik dall’Olanda, Brown Fleming ebbe due intuizioni geniali.

Questo tessuto wax simboleggia potere e prestigio poiché lo scacciamosche era utilizzato per spazzare via zanzare e mosche dai re e dai capi tradizionali del popolo Akan in Costa d’Avorio e Ghana.
Furono alcuni missionari ad avvisare l’imprenditore dell’interesse crescente, delle popolazioni africane, verso i batik industriali. In seguito, la prima intuizione di Brown Fleming lo convinse a prendere accordi con le aziende europee per il commercio di tessuti wax nell’Africa occidentale.
Non fu un caso che delle navi cariche di tessuti wax arrivarono in Costa d’oro ma la conseguenza di accordi tra la Brown Fleming Textiles e le aziende tessili come Prévinaire-HKM che nel 1918 sarà acquisita dall’azienda olandese di P.F. van Vlissingen, oggi nota come Vlisco.

Tessuto wax con proverbio Twi: “Dua kur gye enum a obu”, “Un albero da solo non può sopportare il vento”.
Brown Fleming ebbe anche una seconda intuizione, l’imprenditore capì che non era sufficiente vendere i tessuti wax così com’erano, ma era necessario adattare lo stile indonesiano al gusto delle popolazioni africane.
La collezione di tessuti di Fleming è un insieme di influenze culturali diverse come ad esempio i motivi delle stoffe artigianali tinte d’indaco nell’Africa occidentale, le composizioni floreali del batik indonesiano e qualche elemento grafico dell’antico Egitto.

Tessuto wax chiamato “Three-three” rappresenta in realtà il simbolo Adinkra Dwennimmen. Un simbolo di forza, umiltà, saggezza e apprendimento.
Per conquistare le popolazioni africane, Brown Fleming, si servì anche dei simboli Adinkra del popolo Akan. Oggi giudicheremmo questa azione come appropriazione culturale, tuttavia fu ciò che permise di radicare l’uso del tessuto Ankara (wax) in Costa d’oro come in nessun altro luogo.
Sebbene Brown Fleming non si curò minimamente del significato culturale dei motivi utilizzati dai popoli dell’Africa occidentale, questo atto contribuì a trasformare il tessuto wax in un tessuto africano.
La nascita dei tessuti wax africani
Il wax arrivò nell’Africa occidentale nel XIX secolo, tuttavia la produzione di tessuti locali iniziò solo a partire dal 1960, con l’indipendenza dei primi stati africani.
Alcuni capi di stato africani desideravano avviare una produzione tessile autoctona i cui profitti sarebbero giunti alle nazioni africane, finalmente libere dalla tutela occidentale.
Ad esempio il primo Presidente del Ghana, Kwame Nkruma, pensò subito di creare infrastrutture per la produzione di tessuti africani e di stabilire dei dazi a protezione del settore.
Il presidente Kwame Nkruma non fu il solo, anche Mobutu Sese Seko, il secondo presidente dello Zaire l’attuale Repubblica Democratica del Congo, stabilì che alcune importanti importazioni, tra cui i tessuti wax, dovevano essere sostituite dalla produzione locale.
Fu a causa dei moti d’indipendenza e del protezionismo degli stati africani indipendenti che alcune delle più grandi aziende tessili occidentali, per tutelare i propri interessi, decisero di spostare la produzione di tessuti wax in Africa.
Marchi di tessuti wax africani
Ecco alcuni marchi di tessuti wax e fancy africani che puoi trovare in commercio:
UNIWAX
UNIWAX rappresenta l’eleganza ivoriana e i suoi prodotti sono sinonimo di qualità in tutta l’africa. È un’azienda tessile nata nel 1968 dall’accordo tra lo Stato ivoriano, TEXOPRINT e UNILEVER.
Uniwax utilizza diversi processi per realizzare i sui prodotti: “Wax Print”, “Wax Block” e “Fancy”.
I tessuti Wax Print sono tessuti wax semplicemente tinti che rivelano il contrasto tra il disegno e il fondo bianco del tessuto.
Ai tessuti Wax Block vengono aggiunti da uno a tre colori complementari trasformandoli così nei tessuti wax vivaci che conosciamo.
I tessuti Fancy sono stampati solo sul lato dritto del tessuto e possono anche avere un colore sul lato posteriore del tessuto
UNIWAX fa parte del Gruppo Vlisco. Il gruppo tessile è presente in Africa centrale e occidentale con unità produttive in Olanda (Vlisco), Costa d’Avorio (UNIWAX) e Ghana (GTP e Woodin).
Woodin
Il marchio Woodin si ispira alle culture e alle arti africane, gli abiti prêt-à-porter e gli accessori alla moda si trovano nei punti vendita Woodin sparsi nelle grandi città di 8 Paesi africani.
Il brand Woodin è una linea di UNIWAX dedicata ai giovani africani alla moda, appassionati d’arte, musica e viaggi. L’elaborazione dei design di ogni tessuto viene curato da stilisti africani.
La società di Woodin è registrata con il nome di Premium African Textiles Limited abbreviata come PAT. La sede centrale è situata a Tema, Ghana. PAT (Woodin) è un membro del gruppo Vlisco.
GTP Fashion
GTP, originariamente Ghana Textiles Printing Company, fu fondata nel 1966 è un’azienda privata, la società era di proprietà ghanese, ora dipende dal fondo di investimento Actis e la sua distribuzione è gestita da Vlisco.
Dal 2004 il nome dell’azienda è TEX STYLES GHANA LIMITED (TSGL).
TSGL ha due linee di prodotti principali, WAX Prints e FANCY Prints, che distribuisce con il marchio GTP in Ghana e all’estero.
Il marchio GTP si divide in quattro sotto-marchi principali: GTP Nustyle, GTP Adepa, GTP Safoa e GTP Nsroma.
Printex
Printex Limited è stata fondata nel 1958 come Millet Textile Corporation (MTC), producendo principalmente asciugamani di spugna.
Nel 1980 la società ha iniziato a operare come Spintex Limited. Sono stati aggiunti i reparti di filatura, tessitura e finissaggio.
Nel 1997, Printex si è ufficialmente avventurata nel mercato della stampa africana. Oggi l’azienda produce principalmente tessuti stampati africani (Fancy wax).
ABC e ATL
Il gruppo Cha – dal nome del suo fondatore, Cha Chi Ming – ha sede ad Hong Kong e realizza investimenti in Africa sin dal 1964, negli anni ’90 acquisì la Akosombo Textiles Limited – ATL (ora Akosombo Industrial Company Limited – AICL) fondata nel 1967.
Lo stabilimento AICL si trova ad Akosombo e l’ufficio commerciale e amministrativo ad Accra. Attualmente è una delle poche aziende che stampano RealWax in Ghana.
Nel 1992, il gruppo Cha, rilevò anche l’azienda inglese ABC, fondata nel 1970 di Arnold Bunnschweiler & Company, incaricandola di formare il personale della filiale ghanese.
Dopo la chiusura definitiva della fabbrica ABC nel 2007, i macchinari furono trasferiti ad Akosombo, in Ghana. In Inghilterra resta soltanto l’équipe di designer della ABC: disegni, colori e stili sono trasmessi in Ghana.
Infine il gruppo Cha di Hong Kong possiede gli stabilimenti UNTL e Nichemtex in Nigeria (fa ora parte di UNTL).
Da Viva
Da Viva appartiene al gruppo Cha e nasce nel 2009, è un marchio per gli amanti della moda, fonde il design contemporaneo con i colori vivaci associati ai tradizionali tessuti africani.
Il brand dispone di una vasta gamma di capi prêt-â-porter tra cui T-shirt uomo e donna, camicie da uomo e un’ampia varietà di capi da donna per tutte le occasioni creati dai designer africani di Da Viva.
I negozi Da Viva si possono trovare nelle grandi città, da Dakar fino a Kinshasa. Solo in Nigeria esistono 23 punti vendita ufficiali.
Perché acquistare tessuti wax Made in Africa
L’iniziativa Made in Africa mira a supportare la crescita delle industrie del continente africano spesso ostacolate dalla mancanza di finanziamenti e da altre economie di mercato emergenti. Acquistando tessuti wax africani potremo evitare la chiusura di altri stabilimenti e la disoccupazione di migliaia di dipendenti.
Molte delle fabbriche di tessuti stampati che aprirono tra il 1960 e gli anni Duemila, come Togotex in Togo, Enitex in Niger, Faso Fani in Burkina Faso, Itema e Comatex in Mali, Sobetex in Benin, Sotexki in RDC e Sotiba in Senegal, ora sono sull’orlo del fallimento.
In Benin, Senegal, Niger, Burkina Faso, Togo e Congo (RDC) alcuni stabilimenti hanno chiuso definitivamente e altri hanno ridotto drasticamente la loro attività per la sola produzione di stampati africani commemorativi.
La causa del fallimento di alcune aziende tessili africane spesso è attribuita all’ascesa dei Paesi emergenti come la Cina e l’India che attualmente producono la maggior parte dei tessuti wax in circolazione.
Io sono convinta che all’interno del mercato dei tessuti wax ci sia spazio per tutti, tuttavia in questo momento le aziende africane sono nettamente svantaggiate, non possono competere ne ai prezzi ne ai livelli di produzione della concorrenza asiatica.
In conclusione, il nostro sostegno alle fabbriche africane potrebbe ristabilire un equilibrio all’interno del mercato ed evitare la scomparsa degli autentici tessuti wax africani. Se hai il privilegio di poter scegliere, acquista Made in Africa.
Conclusioni
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