Vai al contenuto

Turbante africano: come fare (tutorial) e dove trovare

Come fare un turbante africano, tutorial per realizzare headwrap e altre informazioni su dove acquistare fasce in wax per capelli.

Turbante d’Africa

Il turbante o headwraps dall’inglese, è un foulard di stoffa comune in molte parti dell’Africa e all’estero. Il suo uso o significato può variare a seconda del luogo. Può essere utilizzato per le attività quotidiane, le occasioni di festa o cerimonia e per il culto spirituale.

Nel libro “Headwraps”, Georgia Scott ripercorre l’anno trascorso viaggiando per il mondo alla ricerca di headwraps. Scott ha studiato gli stili dei turbanti, ha documentato il loro folklore e ha scattato foto ovunque andasse. Il risultato è una straordinaria raccolta di immagini e aneddoti di un viaggio straordinario per raccontare i nostri misteriosi e affascinanti sforzi per coprirci la testa.

In questo articolo ci soffermeremo sulla storia, i significati e i nomi di alcuni turbanti africani. Troverai un tutorial per realizzare headwrap e altre informazioni su dove acquistare fasce in wax per capelli.

Nord Africa

Sebbene il turbante venga spesso associato solo alle donne africane, nel Nord Africa e nell’Africa occidentale, la maggior parte degli uomini Tuareg indossa turbanti.

I Tuareg, un gruppo etnico, semi-nomade stanziato lungo il deserto del Sahara, sono conosciuti anche come Kel Tagelmust “il popolo del velo”, proprio a causa dei turbanti chiamati appunto Tagelmust.

Turbante Tagelmust Tuareg

Tagelmust

Tagelmust è un velo di cotone in genere tinto con l’indaco, lungo di solito tra i 3 e i 5 metri, ma che può arrivare anche a 10 metri. Viene avvolto sul capo e sul viso lasciando libera solo una fessura per gl’occhi.

Oggi i Tigelmas (plurale di tagelmust) si possono trovare anche di diversi colori, ma solo quelli tinti di color indaco vengono riservati per le grandi occasioni.

Africa occidentale

In Nigeria, il turbante prende il nome di gele (una parola in lingua yoruba) o Ichafu (una parola in lingua Igbo).

In genere il gele può essere indossato per le attività quotidiane, tuttavia è durante i matrimoni, gli eventi speciali e le attività in chiesa che si abbina ad un aso ebi. 

Aso ebi è un abito che viene tradizionalmente indossato in Nigeria e in alcune culture dell’Africa occidentale come simbolo di cooperazione e solidarietà durante le cerimonie e i periodi festivi.

Gele o Ichafu

Gele

Lo scopo di indossare l’abito può essere quello di identificarsi con compagni di età, parenti o amici durante le occasioni speciali. Per l’appunto il termine aso ebi è composto da due parole yoruba: aso significa “stoffa” ed ebi , significa “famiglia”.

Per creare Aso ebi spesso si utilizzano pizzi svizzeri e tessuti Georges, si tratta di stoffe importate che furono poi incorporate nei tessuti nigeriani.

In Ghana invece, il turbante si chiama duku, può essere realizzato con i tessuti Adinkra, Kente e Ankara, e può essere utilizzato sia per la quotidianità che per gli eventi mondani.

L’occasione speciale per indossare un duku di solito cade in un giorno religioso o festivo.

Africa meridionale

In Botswana, come ovunque, i matrimoni sono l’occasione perfetta per mostrare la propria eleganza, il tessuto culturale più utilizzato nel paese si chiama Leteise (o Letoitse) . È un tessuto di cotone tinto con intricati motivi geometrici.

Le donne di solito indossano abiti lunghi fino alle ginocchia realizzati con il tessuto Leteise insieme a un tradizionale Tukwi, un turbante per coprire la testa.

Turbante Tukwi coperta mogagolwane Botswana

Tukwi e coperta mogagolwane

Spesso le donne Tswana indossano anche una coperta a scacchi chiamata mogagolwane possono utilizzarla come uno status symbol sociale per mostrare che sono sposate.

Anche le donne Basotho del Lesotho e Xhosa del Sud Africa indossano Leteise come tessuto culturale, ma la chiamano rispettivamente: Shweshwe e Ujamani.

In Sud Africa, la parola afrikaans doek (che significa “stoffa”) indica il tradizionale turbante utilizzato dalla maggior parte delle donne locali anziane nelle zone rurali. Nelle funzioni religiose sudafricane le donne possono indossare doek bianchi per coprirsi la testa.

Winnie Mandela con turbante IQhiya

Winnie Mandela con IQhiya

Nella tradizione Xhosa, una donna sposata deve indossare un turbante, chiamato IQhiya, quando si trova con i suoi suoceri. È visto come un segno di rispetto. Inoltre i suoceri spesso mostrano alla loro makoti (nuora) come vorrebbero che indossasse il turbante. 

Di recente le giovani donne sudafricane stanno abbracciando il doek, anche se in molte sono ancora titubanti poiché l’uso del foulard era radicato nella politica razziale.

In Sud Africa, i lavoratori domestici neri l’hanno indossato per decenni come parte della loro uniforme e serviva per sottolineare la loro posizione sociale.

Anche la madre dell’artista sudafricana Mary Sibande, sua nonna e la sua bisnonna indossavano tutte il doek e la stessa uniforme blu dei membri della classe dei servi durante l’apartheid in Sudafrica e prima.

Per rendere omaggio e restituire dignità alle donne della sua famiglia l’artista Sibande ha creato una scultura a sua immagine di nome Sophie.

Sophie ha sempre gli chiusi per indicare che sta sognando, non è la realtà, è semplicemente un modo per reinventare la storia delle collaboratrici domestiche sudafricane.

Selezione di nomi per il turbante in Africa:

  • Nord Africa  e Africa occidentale (Tuareg) – Tagelmust / Litham
  • Malawi / Ghana – Duku
  • Senegal – Moussur
  • Nigeria – Gele (Yoruba) / Ichafu (Igbo)
  • Sierra Leone – Enkeycha
  • Repubblica Democratica del Congo (Lingala) – Kitambala
  • Africa orientale (swahili) – Kilemba
  • Ruanda / Burundi – Igitambara
  • Uganda – Ekitambala (Luganda) / Latam wich (Acholi)
  • Zambia – Chitambala
  • Sud Africa – Doek / IQhiya (Xhosa)
  • Botswana – Tukwi
  • Zimbabwe – Dhuku

Video tutorial: come fare un turbante con stoffe africane

Ecco come fare i turbanti con i tessuti africani, un tutorial della beauty youtuber Francesca Lowenberger.

Dove trovare headwrap e fasce in wax per capelli

Puoi trovare headwrap e fasce in wax per capelli da LACH Couture, tutti i prodotti sono interamente realizzati in Italia.

Ogni esemplare è unico nel suo genere e lavorato con passione. La ricerca dei tessuti avviene in maniera minuziosa, per proporre fasce, turbanti, sciarpe e abiti che ripercorrono il passato, ma guardano al futuro.

Libri, fonti e altre risorse utili

Ecco alcune fonti che hanno ispirato questo articolo e altre risorse utili:

Conclusione

Grazie per aver letto questo articolo! Se hai bisogno di ulteriori informazioni ricordati che puoi sempre porre le domanda qui nei commenti. Condividi questo articolo se ti è stato utile.

AfroXentric è un blog per persone pratiche, iscriviti alla nostra Newsletter per ricevere altre informazioni utili o semplici curiosità sul continente africano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

La nostra newsletter

Ricevi informazioni utili o semplici curiosità sul continente africano.